lunedì 10 febbraio 2020

La fortezza di "Villanova dell'Astegiana"


Ecco la pianta della fortezza di Villanova, così voluta dal re di Francia Francesco I (siamo nella prima metà del '500 in un periodo di guerre continue fra i francesi e spagnoli, e Francesco I intende estendere i suoi domini in Italia).
La rappresentazione è contenuta nel Theatrum Sabaudiae cioè quel grande libro seicentesco che, in due parti, presenta al mondo i possedimenti di casa Savoia. Questa pianta di Villanova è molto diffusa. Della fortezza, oltre a buona parte del centro storico, rimangono le due torri dette Bisoche, mentre i fossati sono stati interrati e i bastioni sono stati quasi del tutto appianati. Da chiarire se vi fossero cunicoli di collegamento, con le torri di vedetta o comunque con l'esterno della fortezza, che nel caso sarebbe interessante riscoprire. [un documento dedicato ai beni artistici del Pianalto li cita]. 
A seguire un estratto da Edoardo Verona "Villanova d'Asti e i suoi dintorni", Asti 1949
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Pianta della fortezza di Villanova
La pianta della fortezza di Villanova, raffigura un ottagono irregolare in terra e sostenuto da muraglie, dietro le quali correva tutto in giro la strada coperta, sovrastante ad ampio fossato. Delle due porte, l’una era sul fronte Est verso Asti, l’altra guardante verso Chieri, spalleggiata da bastione o baluardo di S. Sebastiano. Una terza porta, segreta, detta porta di soccorso, dava verso Valfenera, ed era fortemente sostenuta dal Bastione Grosso.
Completava la difesa esterna, sul fronte che prospetta Isolabella, la torre o bicocca di S. Martino, la quale, unitamente a quella di Supponito, ergentesi sul fronte opposto (ambedue in piedi tuttodì) servivano col torriere che perennemente vigilava, ad avvisare i villici e il presidio dell’approssimarsi del nemico.
Tale era dunque quella Villanova che il Della Chiesa chiama " Castello murato, fortezza di molta riputazione, piena di popolo; il quale, per la grande fertilità dei campi, è molto ricco ".
Date le guerriglie continue che sì svolgevano tra Villanova, Valfenera, Riva, Buttigliera, Cocconato e sul contado di Asti tra i Marchesi del Monferrato, i Conti di Savoia, i Principi d’Acaia e i Marchesi di Saluzzo, più tardi tra Francesi e Spagnuoli in Piemonte, nel secolo XVI, gli abitanti dei borghi isolati, dovevano per forza di cose, rifugiarsi tra le mura di Villanova fortificata.
Più volte cinta d’assedio, in quei calamitosi tempi, la piazza di Villanova, oppose vigorosa resistenza, e per la sua posizione in aperta campagna, lungi dalle boscaglie e cinta di forti mura, presentò ostacoli insuperabili al nemico

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