martedì 11 febbraio 2020

Il santuario della Madonnina e le Terre dei Santi





Una delle mete da non perdere per chi si ritrova a Villanova d’Asti è il Santuario della Beata Vergine delle Grazie detta Madonnina, inaugurato nel 1870 nel luogo in cui la pastorella Maria Baj sarebbe stata colta dalle apparizioni della Madonna. Villanova d’Asti nella seconda metà dell’800 diventa destinazione di quello che oggi noi chiameremmo “turismo religioso”, vengono aperti alberghi e case ai numerosi credenti che si recano in pellegrinaggio. Il centro di questa devozione è un pilone con una fontana collocato al fondo di una valletta in prossimità degli antichi bastioni. 


Splendida la Chiesa le cui funzioni la domenica sono accompagnate dal coro. A due passi è sorto nel 2003 un centro polifunzionale, la Casa del Pellegrino, che include camere per l’accoglienza, teatro, sala conferenze e palestra.

Una volta all’anno alla Madonnina si tiene anche l’ormai tradizionale Infiorata, manifestazione in cui i fedeli creano grandi quadri floreali in una attività che si protrae fino a notte fonda lungo il viale che porta al Santuario. La manifestazione coinvolge il paese in una grande festa.

Il Santuario della Madonnina è inserito, come potrete vedere dal sito web ufficiale, nel percorso delle Terre dei Santi, ed è incredibile, a ben vedere, come un piccolo territorio abbia espresso tali figure d’eccezione. Proseguendo verso Castelnuovo Don Bosco potrete visitare la Basilica e la casa di Don Bosco, punto di riferimento del mondo salesiano in tutto il mondo.



Per tutti, credenti o meno, che visitano le nostre terre si tratta di un percorso ricco di storia e di spiritualità. 

Tra le memorie personali legate al Santuario della Madonnina conservo un video in super8, recuperato di recente, del matrimonio dei miei genitori proprio alla Madonnina, correva il 1976.

Per visitare infine il sito del Santuario di Villanova, con tutte le informazioni e gli orari delle celebrazioni > http://www.santuariovillanova.it/


In copertina cartolina del 1920 circa con il pilone e la fontana "miracolosa"

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