Il mercato del giovedì mattina a Villanova d’Asti è una
tradizione che affonda le radici nell’identità rurale del paese. Si tratta di
un mercato molto vario e ricco per questo centro dell’astigiano tant’è che
circola ancora il detto “Vilaneuva chi na pòrta na treuva".
Ho un vivo ricordo del
mercato a Villanova, durante la mia infanzia era per noi bambini una vera festa
e a casa dei nonni assistevo ad un andirivieni di borse. Mio nonno Damiano
aveva spesso appuntamento con "Censo", un amico che arrivava dalla campagna tutto ben vestito con una dozzina di uova incartate in un foglio di giornale.
Il mercato di Villanova non è
limitato ad un’area ma si estende su buona parte del centro storico come una
fiera, in piazza del Mercato sotto l’ala troverete una vasta scelta di frutta e
verdura (anche a "km zero"), mentre in via Roma e via Vittorio Veneto l’abbigliamento, per finire
in piazza Supponito con il pesce, la pasta fresca e altri prodotti alimentari. La mia divisione è solo indicativa, l’offerta in realtà è molto più varia, mi è
capitato di trovare libri usati fra i banchi di abbigliamento o un formaggio
buonissimo in piazza del mercato; vi consiglio di andarci, “che è meglio” come
diceva un puffo. I prezzi sono assolutamente convenienti, questo spiega
l’inspiegabile e anacronistico successo dei mercati in Italia, che teoricamente
dovrebbero essere scomparsi, invece resistono ricreando ogni volta questa
atmosfera di festa, di scambio non solo commerciale ma umano. Un appuntamento
fisso anche per chi viene dalle frazioni e dai paesi vicini e vuole rivedere o
parlare con qualcuno.
Il mercato di Villanova ha
sicuramente un interesse turistico e merita una visita da parte di chi viene da
fuori ed è di passaggio in Piemonte per scoprire la nostra regione. Il giovedì
mattina infatti sono aperti anche tutti i negozi del centro ed è possibile
pranzare in una delle caffetterie di Villanova.
Del mercato di Villanova, le
cui origini sono antiche e risalgono sicuramente all’età medievale
(approfondiremo anche con gli scritti dello storico locale Francesco Tessitore)
se ne parla in un testo del 1949 di Edoardo Verona dove viene elogiata la vita
dei contadini villanovesi, un passo particolarmente idilliaco dice:
"Nella distesa di questi campi, si riconosce l’opera di
una popolazione attiva, laboriosa, che trova nell’agricoltura il suo miglior
conforto. L’uomo che falcia, la donna che rivolta il fieno, i buoi aggiogati
che conducono l’aratro. Intanto le allodole e le rondini si alzano dai solchi e
cantano, volando a ondate".
Una storia di Villanova,
quella del Verona, riportata interamente in rete in un pregevole italiano > http://spazioinwind.libero.it/infiovilla/il_libro.htm
Ci vediamo giovedì mattina a
Villanova d’Asti!
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